Profilo d'artista

Le sue sono maschere drammatiche più da tragedia che da commedia poiché il loro non è un sorriso ma un ghigno satanico espressione di un momento vissuto con profonda emozione e viva partecipazione interiore. Se dunque l’essenzialità della maschera è metafora della vita umana e non è un caso che in latino si chiamasse “persona”, cioè non stereotipizzazione di un volto ma interiorizzazione di un io sofferente e bisognoso. L’artista segue una realtà visionaria così l’oggetto perde il suo significato primario diventando altro, viene trasposto sulla tela senza contorni, in un primo piano che pare fuoriuscire dalla stessa tela, con un grande effetto cromatico e compositivo. Queste maschere riempiono a tal punto la tela da astrarsi dal loro stesso significato diventando un frammento di un mondo cosmico, manipolatore del mondo che ci circonda, con grande padronanza del disegno e della coloristica sempre attenta e vivace. Prof. Raffaele Mambella